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Diversamente C.H.E.F.: hamburger di struzzo con chips

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OstrichBurger con scalogno caramellato e chips di platano

Quando agli inizi del secolo scorso apparvero i primi esemplari di struzzo nel Regno Unito, importati dal Sudafrica, fu subito un successo. Inizialmente i grossi uccelli venivano allevati esclusivamente per la produzione di pelli e piume utilizzate nella realizzazione di vari manufatti artigianali, ma in pochi anni (una volta scoperta la bontà della carne, magra e molto gustosa), le farm ampliarono la produzione anche a scopi alimentari. Successivamente, a causa del regime sudafricano e delle conseguenti sanzioni anti-apartheid, a partire dal 1986 gli allevamenti approdarono negli Stati Uniti dove la carne di struzzo (grazie alla facilità con la quale gli animali potevano essere allevati) riscosse una rapida e crescente diffusione nella popolazione.

In Italia i primi allevamenti di struzzi appaiono verso la fine degli anni ’90, anche se in realtà possiamo parlare di una sorta di “ritorno alle origini” poiché la loro diffusione è storicamente documentata fin dall’epoca romana nell’intero bacino mediterraneo. Le sue tracce sono infatti antichissime, come testimoniano i resti rinvenuti in Cina (risalenti a 25.000 anni fa), e questo curioso pennuto era noto agli antichi Egizi e ai Romani che, oltre ad apprezzarne la prelibatezza della carne, utilizzavano gli struzzi anche come animali da lavoro. Agli inizi del 2000 si calcola che lungo la penisola vi erano oltre 1.400 allevamenti, con una produzione annua di circa 1.000 tonnellate di carne di struzzo. Certo, al di là delle riserve che si possono avere nei confronti delle carni esotiche, non è facile immaginare di mangiare un uccello alto fino a 3 metri, con uova giganti equivalenti a 15 uova di gallina e dal peso che può oltrepassare i 100 chili. Ma in realtà la carne di struzzo (considerata una varietà pregiata) è ottima e, seppur ancor poco apprezzata nei consumi di massa, rappresenta una valida alternativa alle carni tradizionali sia dal punto di vista organolettico che da quello gastronomico.

Digeribile, con pochissimi grassi ed un elevato contenuto di omega 3 e sali minerali, la carne di struzzo (la parte migliore è il filetto) si presta ad un ampia gamma di preparazioni, compresa quella degli hamburger. Nella nostra ricetta la troviamo abbinata ad un contorno di scalogno caramellato e ad una doppia interpretazione del platano, presente sia sotto forma di chips fritte che in un’insolita versione cremosa trasformata in un soffice purè.

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