Il nostro viaggio in Slovenia inizia tra le strade di due cittadine sul Mediterraneo
A pochi chilometri dal confine con l’Italia, la Slovenia offre due gioiellini che affacciano sul mare: Portorose e Pirano, esempi perfetti della mescolanza culturale, linguistica ed enogastronomia istriana. Buen retiro, ma anche rifugio silenzioso per coppie e famiglie, le due cittadine slovene incontrano le necessità di chi vuole godersi il silenzio accarezzato dal vento primaverile, così come chi è alla spasmodica ricerca di esperienze uniche e difficilmente imitabili, di certo imperdibili.
In Slovenia Portorose e Pirano sono la sintesi perfetta della cultura istriana
Arrivati a Portorose, ad ospitarci durante le nostre notti istriane è stato l’Hotel Slovenija, in due camere vista mare. Per coppie e famiglie, l’albergo cinque stelle, rinnovato da pochi anni, offre un ambiente confortevole e dal gusto ricercato, a partire dalle camere curate nei minimi dettagli, passando per colazioni e pasti capaci di incontrare tutti i gusti, europei e non, fino ad arrivare alle piscine termali. Il plurale è d’obbligo considerando che dalle camere si accede facilmente al complesso dedicato al benessere del gruppo Life Class: un resort dove l’acqua termale è protagonista assoluta. Il relax incontra così i benefici del Mare Primordiale.
Seguendo il lungomare si fa presto ad arrivare a Pirano, piccolo centro abitato da circa quattromila anime ma ricco di storia e scorci da sogno. L’influenza veneziana si può scorgere in numerosi dettagli, a partire da piazza Tartini, sovrastata dal monumento che onora il musicista-simbolo della città. In piazza infatti si trova anche la sua casa, che tuttora ospita il suo violino, accessibile una volta l’anno al violinista più meritevole. Di fronte al porticciolo su cui si affaccia la piazza svetta inoltre il campanile della Chiesa di San Giorgio, che riproduce in copia alcuni elementi iconici del campanile di San Marco a Venezia.
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Tra le curiosità più interessanti su Pirano, ve ne sono altre due che vale la pena riportare: sempre in piazza Tartini c’è un palazzo tipicamente veneziano, che pare sia stato acquistato da un mercante di passaggio, che durante il soggiorno in città si innamorò di una ragazza del posto. L’uomo acquistò l’edificio e lo regalò a lei; i concittadini, sapendo di loro, mormoravano, così lui decise di far incidere sulla facciata la frase “lassa pur dir”, tradotto: lasciali pure parlare. L’altra leggenda riguarda invece la storia della città, che sarebbe stata provvidenzialmente salvata dall’intervento di San Giorgio, capace di fermare la tempesta e conquistando a diritto il titolo di patrono dei piranesi.
Circondati dalle bellezze architettoniche piranesi, abbiamo gustato una cena a lume di candele nel ristorante La bottega dei sapori, in piazza Tartini. Lo chef ha dato vita ad una serie di portate della tradizione, ma rivisitate in chiave contemporanea, ci hanno permesso di conoscere meglio l’anima di Pirano. Imperdibili i piatti a base di pesce del menù degustazione, accompagnati dal vino locale, un’ottima Malvasia. Tra le esperienze da vivere a Pirano e Portorose vi suggeriamo anche le visite guidate alle Saline di Sicciole e all’allevamento ittico Fonda, che vi racconteremo presto.
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