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Diversamente C.H.E.F.: ziti con dashi alla spirulina e pecorino romano DOP

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 Zattera di ziti con dashi alla spirulina e vela di pecorino romani DOP

La cucina rappresenta una delle modalità più antiche attraverso le quali culture e civiltà diverse riescono spesso a trovare punti in comune tra loro. Soprattutto quando consuetudini alimentari e antiche tradizioni gastronomiche vengono a contatto le une con le altre, dando origine a nuovi e gustosi piatti. Si parte dall’incontro di ingredienti appartenenti a popolazioni, spazi o continenti distanti, per poi affiancarli attraverso la ricerca e lo studio degli abbinamenti Questo è caso della cucina napoletana e di quella giapponese che, dall’incontro degli ziti con il brodo dashi, trovano in questa nuova ricetta lo loro sinossi perfetta.

Tra i vari tipi di pasta presenti nella tradizione partenopea, gli ziti rappresentano uno dei formati più caratteristici. Le origini vantano radici antichissime. Simili a dei grossi bucatini, gli ziti sono uno dei formati di pasta lunga più noti della cucina napoletana.  Il nome deriva dal vocabolo “zita”, che nel dialetto partenopeo è riferito ad una ragazza nubile per cui lo “zito” corrisponde all’omologo maschile. I “Maccheroni alla zita”, invece, sono uno dei piatti più antichi della tradizione napoletana. Si tratta di una pietanza classica servita in occasione dei matrimoni, e rappresentava la ricetta ideale per suggellare l’unione della zita con lo zito nel giorno delle nozze.

Il legame degli ziti con il capoluogo campano è supportato anche dal mondo del cinema, come “Sabato, domenica e lunedì”, la celebre pellicola di Lina Wertmuller interpretata da Sofia Loren. Oltre oceano, invecem gli ziti sono diventati popolari per il successo de “I Soprano”. Grazie al condimento a base di ragù, e alla possibilità di riscaldare il piatto il giorno dopo in grandi quantità di olio, è stato possibile realizzare la nostra ricetta. L’aspetto gourmet è sottolineato dal brodo dashi (che assume intense sfumature verdi e acquamarina grazie all’alga spirulina), dalla presenza di moscardini allo zafferano e dai cannolicchi inseriti come ripieno all’interno degli ziti.

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