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Punti di vista: Francesca Bellavita, tra scarpe e realtà

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 La giovane designer italiana che crea scarpe da favola per donne più che reali

Trentadue anni, un diploma all’Istituto Marangoni di Milano e una carriera già avviata alle spalle. Francesca Bellavita, bergamasca d’origine, dopo diversi contributi al mondo dello streetwear come freelance decide di creare una realtà tutta sua, nel quale “ogni donna potesse riconoscersi”. Così nel 2017 è nato il suo brand di calzature, Francesca Bellavita: d’altronde quello con le scarpe, rivela lei, era stato un vero e proprio “colpo di fulmine”.

1. Quando ha capito che voleva diventare una fashion designer? E perché ha deciso di dedicarsi al mondo delle calzature?

Non c’è stato un preciso momento, non ho mai voluto diventare una fashion designer prima dell’università. Mi sono iscritta all’Istituto Marangoni perchè ho sempre amato la moda, senza sapere però dove mi avebbe portato. La prima volta che ho disegnato un paio di scarpe invece è stato un fulmine a ciel sereno, erano gli anni dell’Istituto Marangoni a Milano, ho capito immediatamente che avrei fondato un mio brand di calzature.

2. Quale crede sia il punto di forza del suo brand? Che ruolo occupa nella progettazione di ogni calzatura la scelta dei materiali? 

Ho sempre volute creare non solo delle belle scarpe (esistono molti brand che producono scarpe bellissime), ma un mondo Bellavita, nel quale una donna potesse riconoscersi, una sorta di via di fuga dal mondo reale. Una donna deve voler comprare i miei prodotti perché si riconosce nel mio concetto, nella mia visione, oltre che della moda, anche della vita. Io arrivo dal mondo streetwear (ho lavorato per quasi dieci anni come designer freelance per diversi brand sia italiani che internazionali) dove ci sono grandissima ricerca e innovazione. Nel mondo della calzatura non è cosi. Non c’è molta ricerca, o comunque non abbastanza. Per me l’utilizzo di materiali particolari è fondamentale, è ciò che caratterizza e differenzia il mio brand. Quindi mi invento nuovi pellami, creo nuove stampe su particolari tessuti, utilizzo materiali atipici.

3. Lei è un’imprenditrice giovanissima in un mondo sempre più digital. A maggio è stata coinvolta nella Digital Fashion Week e il suo brand si basa anche su una comunicazione vincente attraverso i social. Quale crede sia il futuro della moda in questo senso? E del suo brand?

Saper comunicare nel modo più giusto il concept del brand è la sfida più grande, ma anche la più entusiasmante. Per fare ciò lo strumento più adatto oggigiorno sono i social media. Siamo una generazione fortunata sotto questo punto di vista, perché il rapporto con il cliente finale è immediato. Puoi conoscere all’istante ciò che i clienti pensano di un determinato prodotto, cosa cercano nel tuo brand, il livello di gradimento di una determinata immagine. E questo aiuta molto lo sviluppo del brand.

4. Shoe-addicted: lei potrebbe definirsi una compratrice compulsiva? Oppure decide di mettere al primo posto la qualità? A questo proposito, come credi si collochi il discorso sulla sostenibilità? E quale valore ha per lei?

Ovviamente sarei una bugiarda se non le dicessi che ogni tanto anche io acquisto nelle catene low cost. Il problema è causato da tutte quelle persone che invece comprano SOLO low cost. Con questa smania di avere sempre capi nuovi, tutto diventa subito vecchio; le cose acquistate per due soldi vengono utilizzate due volte e poi buttate. Sono sinceramente preccupata per questa situazione. Si sta perdendo il vero valore delle cose, la qualità, il made in Italy. Per non parlare del discorso della sostenibilità. Molte persone preferiscono comprare un paio di scarpe al mese a 90 euro e rovinarsi i piedi puttosto che investire in un prodotto di qualità che duri diverse stagioni. Oggi io sono molto attenta a cosa acquisto. Innanzitutto cerco di acquistare il meno possibile e ciò che compro deve essere di alta qualità e soprattutto fatto in Italia.

5. Quale modello di scarpe non può secondo lei mancare nel guardaroba di una donna? E il suo must have?

Un paio di scarpe con il tacco speciali, da indossare nelle occasioni importanti e soprattutto per sentirsi speciali. E poi un paio di anfibi super grintosi, ma eleganti, così da poterli indossare dalla mattina alla sera. Il mio must have sono proprio gli anfibi. In particolar modo i nostri Rockstar Bootie. Li porto con i jeans, con i pantaloni della tuta, con un vestitino elegante. Il bello di questo modello è che è super versatile e rende ogni look super cool. In piu’ avendo i dettagli in lussuoso serpente si possono indossare anche nelle occasioni più eleganti!

Beatrice Anfossi

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