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Gilda Contemporary Art ospita a Milano ‘Memorandum’ di Denis Riva

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 L’arte di Denis Riva, un mix originale di pittura e collage 

Gilda Contemporary Art ospita a Milano la mostra dell’originale artista Denis Riva. Gilda non si considera una semplice galleria d’Arte, ma una vera e propria piattaforma per la promozione e la diffusione dell’arte contemporanea nazionale ed internazionale dove vengono offerte al pubblico mostre, happening, incontri, meeting, workshop, rassegne di video arte e presentazioni di libri e riviste.

Gli artisti ospitati da Gilda Contemporary Art sono tutti profondamente legati alle radici della storia dell’arte, ma al tempo stesso  si contraddistinguono per forte capacità di innovazione. Tutti si mostrano convinti del valore dell’interdisciplinarietà della propria ricerca e prendono ispirazione da svariati ambiti artistici: letteratura, teatro, danza, cinema, scienze. Gilda si professa come un modo di vivere l’arte contemporanea. Fino al 31 gennaio 2019, Gilda Contemporary Art di Milano, in via San Maurilio 14, ospita la personale di Denis Riva, curata da Cristina Gilda Artese e Alessandra Redaelli. 

Foto: Ufficio Stampa

L’esposizione di Denis Riva, dal titolo Memorandum, presenta una serie di opere recenti, realizzate negli ultimi due anni di lavoro dall’artista. Riva si definisce nativo di Garzamonio, territorio dall’etimologia oscura, compreso nel triangolo tra Bologna, Modena e Ferrara. L’artista rappresenta una natura onirica e inquieta, attraverso dipinti e tecniche miste ottenute mescolando pittura e collage e procedendo a una costante e pressoché infinita stratificazione di materiali.

Nei lavori puramente pittorici, Riva predilige una materia liquida e trasparente, quasi impalpabile, grazie a quello che lui chiama lievito madre e che consiste in una pulitura di pennelli gelosamente conservata e alimentata per anni. Invece nelle tecniche miste, Riva ama accumulare e sovrapporre carte antiche raccolte nei mercatini o recuperate da vecchi archivi, frammenti, pagine di riviste del secolo scorso.

Foto: Ufficio stampa

La base del lavoro si arricchisce così di storie vissute e di personaggi passati, mentre sulla superficie prendono vita scene archetipe in cui l’uomo e la natura cercano il senso della loro convivenza. Le sue opere sono ricche di stormi di uccelli, ma soprattutto si nota la presenza del cane, compagno dell’uomo, suo primo legame con la natura. Ma anche lupo, branco, simbolo di una natura ostile, sovrana capricciosa e talvolta crudele, pronta a vendicarsi di un’umanità che non la sappia rispettare.

Le opere di Riva sono contraddistinte da un’originale stratificazione di materiali, dalla ricerca, l’accumulo, la trasformazione e la lunga elaborazione dell’opera. Tutti questi elementi fanno del suo lavoro un inno alla memoria come ricchezza e alla natura come depositaria di ogni memoria e di ogni valore. Denis Riva, detto Deriva (classe 1979) è disegnatore, pittore, raccoglitore, osservatore, assemblatore, ricercatore, installatore, sperimentatore. Riva è anche un artista fuori dagli schemi, non partecipa a premi. Non si è diplomato all’accademia di belle arti.

Vive sotto il peso terribile dell’arte che trasporta quotidianamente con sé. Nessun Master, anche se utilizza spesso la parola Maztèr. Non è docente all’università. Frequenta continuamente due cani. Nonostante la moltitudine di lavori fatti in questi ultimi anni è convinto di essere appena all’inizio della propria ricerca, ma è consapevole che potrebbe anche essere alla fine. Nel 2017 ha compiuto vent’anni di mostre.

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