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Impressionisti Bologna

Bologna riparte dall’arte, con gli Impressionisti

Dal 29 agosto il Palazzo Alberati di Bologna ospiterà opere inedite dei pittori francesi

Torna l’arte a Bologna e la scena è tutta per loro: gli Impressionisti. Per la prima volta dalla sua fondazione nel 1934, il Musée Marmottan Monet di Parigi – noto per essere la “casa degli Impressionisti” – cede in prestito un corpus di opere uniche, che verranno accolte al Palazzo Albergati di Bologna. Dal 29 agosto 2020 al 14 febbraio 2021, dopo un rinvio dovuto all’emergenza Covid-19, lo spazio espositivo bolognese ospiterà 57 capolavori di Monet e dei maggiori esponenti dell’Impressionismo francese quali Manet, Renoir, Degas e molti altri. Con gli Impressionisti Bologna riprenderà così uno slancio verso la normalità, fatta anche di eventi e importanti iniziative culturali.

Aprire la mostra significa gettare il cuore oltre l’ostacolo, superare paure e incertezze e prediligere l’interesse del pubblico rispetto al proprio

Impressionisti Bologna

Claude Monet (1840-1926)
Ninfee, 1916-1919 circa
Olio su tela, 150×197 cm
Parigi, Musée Marmottan Monet, lascito Michel Monet, 1966
© Musée Marmottan Monet, Paris / Bridgeman Images

 

Principalmente Monet, ma anche Manet, Renoir, Degas, Corot, Sisley, Caillebotte, Morisot, Boudin, Pissarro e Signac saranno gli indiscussi protagonisti della mostra “Monet e gli Impressionisti. Capolavori dal Musée Marmottan Monet, Parigi”: un’occasione irripetibile per ripercorrere l’evoluzione del movimento pittorico più amato a livello globale. Un percorso espositivo che vedrà primeggiare – accanto a capolavori cardine dell’impressionismo francese come “Ritratto di Madame Ducros” (1858) di Degas, “Ritratto di Julie Manet” (1894) di Renoir e “Ninfee” (1916-1919 ca.) di Monet – opere inedite per il grande pubblico perché mai uscite dal Musée Marmottan Monet.

Impressionisti Bologna: le opere

È il caso di “Ritratto di Berthe Morisot distesa” (1873) di Édouard Manet, “Il ponte dell’Europa” e “Stazione Saint-Lazare” (1877) di Claude Monet, “Fanciulla seduta con cappello bianco” (1884) di Pierre Auguste Renoir. La mostra “Monet e gli Impressionisti. Capolavori dal Musée Marmottan Monet, Parigi” vuole anche rendere omaggio a tutti quei collezionisti e benefattori – tra i quali molti discendenti e amici degli stessi artisti in mostra – che, a partire dal 1932, hanno contribuito ad arricchire la prestigiosa collezione del museo parigino rendendola una tra le più ricche e più importanti nella conservazione della memoria impressionista. Con il patrocinio della Regione Emilia Romagna e del Comune di Bologna, la mostra è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con il Musée Marmottan Monet di Parigi e curata da Marianne Mathieu, Direttore scientifico del Museo.

Impressionisti Bologna

Pierre Auguste Renoir (1841-1919)
Ritratto di Julie Manet, 1894
Olio su tela, 55×46 cm
Parigi, Musée Marmottan Monet, lascito
Annie Rouart, 1993
© Christian Baraja SLB

 

“Era tutto pronto per l’inaugurazione prevista lo scorso 12 marzo, quando il dilagare della crisi sanitaria per il Coronavirus – dichiara Iole Siena, Presidente del Gruppo Arthemisia – ha costretto i capolavori di Monet e dei più grandi Impressionisti a una brusca ritirata. Dopo cinque mesi il mondo non è più quello di prima e quello della cultura, particolarmente colpito dalla pandemia, sta vivendo una forte battuta d’arresto. In questo contesto l’apertura di una mostra eccezionale come “Monet e gli Impressionisti. Capolavori dal Musée Marmottan Monet di Parigi” va in controtendenza rispetto al panorama internazionale ed emoziona più del solito, perché aprirla significa gettare il cuore oltre l’ostacolo, superare paure e incertezze e prediligere l’interesse del pubblico rispetto al proprio”.

È il messaggio che vogliono dare, insieme, il Musée Marmottan Monet e Arthemisia, che hanno lavorato duramente per poter riprogrammare la mostra, che si svolgerà dal 29 agosto 2020 al 14 febbraio 2021. Con la mostra dedidata agli Impressionisti Bologna vuole dare un segnale positivo di ripartenza, anche del turismo; per questo il Comune di Bologna, in collaborazione con Bologna Welcome, partecipa attivamente alla promozione della mostra, anche attraverso lo strumento della Card Cultura.

B.A.

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