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Colori nelle mani: Arnulf Rainer in mostra a Firenze

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La Galleria Poggiali di Firenze presenta la mostra dell’artsta Arnulf Rainer

Dal 2 ottobre 2021 all’8 gennaio 2022 la Galleria Poggiali di Firenze ospiterà le opere dell’artista austriaco nelle sue due sedi di via della Scala e di via Benedetta. Colori nelle mani presenta un corpus di dipinti inediti, scelti appositamente attraverso ripetuti incontri con l’artista, attingendo da opere venute alla luce soprattutto tra il 1981 e il 1985, della serie di lavori realizzati segnando la superficie con la violenza pittorica direttamente delle dita e delle mani, che ne hanno certificato la rilevanza internazionale, selezionati per la loro rilevanza nell’evoluzione dell’arte contemporanea.

Tra il 1981 e il 1983 nascono i dipinti realizzati con le mani e con le dita, in cui l’energia di Face Farces e del Body Language non approda nell’espressione corporea e nella fotografia, ma la materia del colore viene premuta con tutta la forza sul cartone. Alcune stesure di colore ricordano mani in cerca di soccorso che non trovano sosta e somigliano a urla; altre, più concilianti, circondano un oggetto o uno spazio immaginario e trascinano con sé anche altri colori, generando così una selvaggia danza espressiva, la danza dell’espressione diretta.

Helmut Friedel, curatore della mostra

Ufficio stampa: Lara Facco

Oltre a questa serie la mostra intende documentare il momento successivo della carriera di Rainer con i lavori dei primi anni ’90 caratterizzati da un ulteriore intensità pittorica, fino a includere una grande croce (Kreuz – Senza Titolo, 1998) completamente nera destinata a scompaginare l’assetto della mostra, a riportare e documentare l’atteggiamento dissacrante e motivo di sorpresa di Arnulf Rainer. La mostra sarà accompagnata da un ampio catalogo con un saggio del curatore della mostra Helmut Friedel, direttore del Museo Rainer di Baden, da un testo critico di Giovanni Iovane, direttore dell’Accademia di Brera di Milano, ed uno di Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento di Firenze, si inserisce nella tradizione della sede fiorentina della Galleria Poggiali che ha infatti esposto il lavoro di grandi maestri come ad esempio Eliseo Mattiacci, Claudio Parmiggiani, Gilberto Zorio ed Enzo Cucchi che hanno sempre lavorato appositamente per la galleria.

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Ufficio stampa: Lara Facco

Noto al grande pubblico per la sua arte astratta e informale, Arnulf Rainer (Baden, 8 dicembre 1929) durante i suoi primi anni di carriera fu influenzato dal Surrealismo facendo poi evolvere il suo stile verso la distruzione delle forme, con annerimenti, ridipinture e mascherature di illustrazioni e fotografie che dominano i suoi lavori successivi. Era molto vicino all’Azionismo viennese, caratterizzato da body art e pittura sotto l’effetto di droghe e dipinse a lungo la relazione tra la vita e la morte concentrandosi ampiamente sul tema di Hiroshima e alle sue ricadute politiche e fisiche.

Ha esposto nei grandi eventi internazionali come la Biennale di Venezia (1980 e 2011) e la Biennale di San Paolo (1996) o ancora Documenta 7 (1982). Le sue opere sono esposte nei più importanti musei del mondo come il MOMA e il Guggenheim Museum di New York, che annoverano nella loro collezione numerose opere acquistate nel tempo così come la Tate di Londra ed il Centre Pompidou di Parigi. Nel 1993 a New York è stato inoltre aperto l’Arnulf Rainer Museum. Ha un museo a lui dedicato a Baden. Dopo una splendida carriera, a 92 anni, la Galleria Poggiali porta per la prima volta in assoluto Arnulf Rainer a Firenze e gli dedica una grande mostra.

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