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Hostaria Bacanera a Venezia, un indirizzo da non perdere

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C’è un indirizzo da non perdere tra le calli del quartiere Cannareggio a Venezia: è l’Hostaria Bacanera, affacciata in un piccolo campiello appartato, a due passi dal ponte di Rialto. Un luogo antico che diventa contemporaneo, grazie ad un’idea di cucina mai banale. È in questo spazio che è nata l’idea – in occasione dell’80° Mostra del Cinema di Venezia – di dedicare un piatto speciale alla regista Liliana Cavani, che nella serata di apertura ha ricevuto il Leone d’Oro alla carriera.

È nato così il “Cappelletto di Liliana“, da un’idea del chef Alessio Cascino, direttore culinario del Gruppo Stendhal, di cui fa parte anche l’Hostaria Bacanera. Un piatto che richiama le origini emiliane della regista, con un twist inaspettato: la sfoglia d’oro è infatti ripiena di coda alla vaccinara e mostarda mantovana, quindi condita con salsa di mosto cotto. “Mi sono documentato parecchio”, ha spiegato lo chef Cascino, “sono partito dalla città in cui è nata, Carpi, da genitori padani: papà mantovano e mamma emiliano-romagnola”. Poi Roma, la città in cui la Cavani si è diplomata, al Centro Sperimentale di Cinematografia, e dove viva tutt’ora. Quello però che ha colpito maggiormente lo chef, leggendo un’intervista della regista, è un ricordo legato alla sua infanzia: “Ero bimbetta quando vidi in corridoio una borsa piena d’uva, mi avvicinai per piluccare qualche acino, scoprendo nascoste sotto i grappoli delle bombe”. Da qui, l’idea di condire il tutto con il mosto d’uva.

Il piatto, disponibile fino al 9 settembre, è solo una delle prelibatezze che è possibile assaggiare all’Hostaria Bacanera. Oltre al fuori menù, infatti, abbiamo avuto l’occasione di assaggiare anche un’ottima selezione di ostriche, italiane e francesi, un risotto con pescato che mescolava crudo e cotto e un tiramisù rivisitato con guscio di frolla al cacao ripieno di savoiardo imbevuto un caffè. Insomma, nel Gruppo Stendhal – di cui fanno parte anche Stendhal Milano e Casa Stendhal – non mancano la creatività, la voglia di sperimentare e un’ottima capacità di lavorare le materie prime. Senza dubbio, un indirizzo da segnare in agenda (o su Mapstr!).

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