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Diversamente C.H.E.F.: timballo di fave e pecorino

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La nuova ricetta prevede timballo di fave e pecorino, con cannoli di bacon e cuori di carciofi

Tra gli innumerevoli abbinamenti presenti in cucina, ampiamente noti e collaudati da molto tempo, già prima dell’avvento del food pairing, uno dei più diffusi a livello popolare è rappresentato senz’altro da binomio “fave e pecorino”. Ideale combinazione della cucina romana e insostituibili ingredienti per le gite fuoriporta e le scampagnate nei dintorni della Capitale, questi due elementi peculiari della dieta “povera” erano apprezzati fin dall’epoca dell’antica Roma. A partire dal pecorino che, grazie al notevole apporto nutritivo e alle ottime doti di conservazione, era considerato un alimento di grande importanza nella dieta dei legionari impegnati sui campi di battaglia, mentre tornando a tempi più recenti va sottolineato che questo formaggio è stato uno dei primi prodotti caseari del Lazio ad ottenere il riconoscimento DOP.

Ed è proprio dalla tradizione degli antichi Romani che si è tramandata nel tempo la consuetudine di festeggiare il 1° Maggio (prima ancora che la data venisse associata alla Festa del Lavoro) l’arrivo della primavera con una giornata di svago e relax fuori dalla città in compagnia di parenti e amici. Con un pranzo conviviale in campagna a base di fave e pecorino, come auspicio per un futuro felice e prospero. Anche le fave erano ampiamente note nell’antica Roma (oltre che nella Magna Grecia), e la sue origini sembrano risalire addirittura al Neolitico. Il 1° Maggio è appena trascorso, ma la raccolta delle fave (che si prolunga quasi fino alla fine di giugno) consente di prolungare i picnic e di gustarle in numerose altre specialità della cucina laziale come ad esempio le fave alla romana con guanciale, la famosa vignarola, a base di fave, carciofi e piselli e la minestra di fave fresche,oltre all’altrettanto gustosa pasta al pesto di fave e pecorino.

Per la nostra ricetta gourmet proponiamo una inedita combinazione di questi due ingredienti, abbinati in un timballo realizzato con tre cialde morbide di fave farcite con crema di pecorino, accostato a cuori di carciofi fritti (altro classico immancabile nella cucina romana) e ad alcune fette di pancetta affumicata, trasformate per l’occasione in croccanti cannoli per assicurare una marcia in più per quanto riguarda croccantezza e sapidità.

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