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(un)fair: alla fiera-non fiera arriva in mostra il Kenya di Slums Dunk

La fiera-non fiera d’arte contemporanea ospiterà l’organizzazione di volontariato attiva a livello internazionale incentrata sul basket

Domani Milano darà il benvenuto a una delle fiere d’arte contemporanea più celebri e visitate di sempre. Stiamo parlando di (un)fair, una mostra incentrata da un solo obiettivo: trasformare il modo di percepire e vivere l’arte. La fiera è conosciuta per rompere i valori tradizionali e incentivare le creazioni, senza dimenticare del suo lato attivista. È risaputo, infatti, come (un)fair funga da manifesto per rappresentare tematiche oggi importanti in quanto legate al tema della sostenibilità (sia sociale che ambientale). Tra le varie attrazioni e opere, (un)fair ospiterà quest’anno anche l’organizzazione Slums Dunk, attiva dal 2011.

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(un)fair Slums Dunk Milano: cosa conterrà l’edizione del 2023

Slums Dunk sarà ospite di (un)fair dal 3 al 5 marzo 2023. In occasione della partecipazione, (un)fair ha creato uno spazio dedicato ai visitatori, dove potranno lasciarsi ispirare da una mostra fotografica. La mostra in questione è stata creata da Simone Raso e contiene 10 scatti “rubati” nelle basketball academy di Mathare e Kisumu in Kenya. La mostra fotografica è il seguito della prima mostra organizzata sempre da Slums Dunk lo scorso anno. Nel 2022 vennero organizzate appositamente delle opere create apposta dagli artisti presenti, che hanno trasformato dei palloni da pallacanestro in pezzi unici. I palloni vennero poi donati all’organizzazione. Le opere sono state conservate in quanto verranno esposte all’inaugurazione della nuova sede milanese dell’organizzazione. La sede sarà uno spazio di incontro per la community locale, composta di aree per: coworking, commistione di passioni e sport.

Foto: Ufficio Stampa

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Slums Dunk valori: i valori dell’organizzazione e l’importanza della pallacanestro

Slums Dunk approda quindi ad (un)fair per il secondo anno di seguito. A ispirare la celebre fiera dell’arte contemporanea sono i valori che l’organizzazione ha e sono: inclusione, sostenibilità e rispetto della diversità. Particolare è l’importanza che il basket ricopre in questa organizzazione. Slums Dunk utilizza lo sport per migliorare le condizioni di vita di bambini e minorenni che vivono in condizioni complicate e in zone difficili. In questi luoghi degradati e con poche possibilità, il basket rappresenta uno strumento di espressione, crescita e di amicizia. Permette, in sintesi, di essere una valvola di sfogo per chi desidera di fuggire dalle difficoltà.

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Dedichiamo adesso uno spazio per spiegare a fondo cos’è Slums Dunk. Slums Dunk è un’organizzazione di volontariato fondata dai cestisti Bruno Cerella e Tommso Marino nel 2011. L’organizzazione è nata dall’obiettivo che i cestiti si sono imposti, che consisteva nel restituire una seconda vita alle periferie delle baraccopoli più degradate in alcune parti del mondo. Alcune di queste sono il Kenya, Zambia e Argentina. Il loro progetto si basava sulla creazione di Basketball Academy per aiutare i giovani di quelle zone. Oggi l’organizzazione ha raggiunto dei numeri impressionanti, coinvolgendo più di 5000 ragazzi e ragazze under 18. Questo è un dato eccezionale in quanto racconta come il progetto funzioni e i giovani si fidino dell’organizzazione, che dona così loro opportunità di crescita e speranza.