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L’intervista: Virginia Maina, la moda che salva gli alberi

Per ogni accessorio della sua linea venduto viene piantato un albero

Virginia Maina, una laurea in Ingegneria che incontra la passione per la moda. Nascono così accessori in cui una continua ricerca legata alla tradizione si unisce alle nuove tecnologie, con un’occhio alla portabilità e soprattutto alla sostenibilità. Da qui la collaborazione con Tree-Nation, ma anche una profonda attenzione nella scelta dei materiali, che passano poi attraverso sapienti mani artigiane. I suoi accessori spaziano dalla pelletteria ai bijoux, con una produzione totalmente made in Italy. Le abbiamo chiesto di raccontarci la sua visione della moda, del futuro e del rispetto dell’ambiente.

 

Una laurea in Ingegneria Gestionale al Politecnico di Torino e poi la moda. Che cosa ha fatto scattare la scintilla?

I due percorsi, solo in apparenza in contrasto, si sono sviluppati in parallelo nel corso del tempo, spesso incrociandosi, fino a quando la parte pragmatica e quella creativa a un certo punto si sono unite. Tutto deriva dall’esigenza di esprimere me stessa, le mie capacità, lavorando “dietro le quinte” alla realizzazione concreta di idee, sempre più affascinata dal ruolo del direttore creativo. Oggi ogni aspetto della mia formazione personale e professionale si è rivelato estremamente utile per ogni attività svolta.

 

Sostenibilità: ci parli della sua collaborazione con Tree-Nation.

Da sempre sensibile alle tematiche ambientali, credo che con piccoli gesti ognuno di noi possa fare la differenza. È da questo presupposto che nasce la collaborazione con Tree-Nation, che rappresenta un primo passo per un’attività agli esordi come la mia in cui per ogni prodotto venduto ci impegniamo a piantare un albero. Tree-Nation segue differenti progetti di riforestazione tramite ong in tutto il mondo, dal Nicaragua al Madagascar al Costarica.

Sono convinta che la moda sia un potente mezzo di comunicazione visiva e possa essere “sfruttata” per mandare messaggi semplici ed espliciti. Ho voluto disegnare e far realizzare una raccolta di ciondoli dedicati alle specie in via di estinzione, come gli elefanti, anche con l’obiettivo di sensibilizzare le persone circa i temi che riguardano il nostro pianeta.

 

Dove vengono realizzati i suoi prodotti Made in Italy?

Ogni accessorio è disegnato da me e realizzato presso laboratori e piccole aziende artigianali del territorio. I modelli sono per la maggior parte prodotti e controllati a mano grazie al lavoro e all’esperienza di artigiani qualificati: alcune delle operazioni sono infatti svolte manualmente per rendere ogni pezzo unico e di valore. Serie esclusive e piccole produzioni mi permettono di seguire personalmente alcune fasi dello sviluppo dei prodotti. Lavorare a stretto contatto con queste realtà enfatizza l’aspetto creativo del mio lavoro, integrandolo e valorizzandolo. La ricerca a monte di aziende locali per materie prime e produzione ha come obiettivo quello di avvalersi di tecniche artigianali e competenze di pregio che in Italia esistono e che sono da preservare.

 

Le sue borse e portafogli hanno integrato dispositivi NFC (Near Field Communication), qual è la prossima evoluzione tecnologica che coinvolgerà gli accessori? Che cosa si immagina?

Miro sicuramente a realizzare accessori con materiali nuovi, realizzati con tecnologie avanzate e sperimentare accostamenti inusuali. A volte i migliori risultati si ottengono da sinergie tra elementi differenti. Parlando di evoluzione tecnologica, vorrei concepire ogni accessorio in modo che sia adatto alle esigenze odierne, oggetti che possano variare secondo i momenti della giornata. Un primo esempio è l’orecchino componibile, prossimamente in uscita, pensato nel meccanismo per aggiungere o sottrarre elementi adeguandoli all’occasione. Un giusto mix tra sobrietà e appariscenza.   

 

Tre aggettivi per definire la sua moda?

Versatile, senza tempo, curata.

 

Beatrice Anfossi

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