Search for content, post, videos

Himalayan Skin: lusso e sostenibilità su misura

Himalayan Skin: una componente essenziale per un interior design di lusso

G.T.DESIGN con la sua attenzione ai dettagli offre prodotti di lusso su misura che intrecciano le tecniche artigianali con una tecnologia all’avanguardia. L’azienda per le sue creazioni sceglie materiali naturali di alta qualità e filati tecnici ad alte prestazioni all’insegna del lusso sostenibile. Himalayan Skin è il nuovo progetto dell’azienda, un tappeto estremamente contemporaneo che recupera antiche tradizioni artigianali. Il tappeto è realizzato in un’unica fibra di ortica ricavata da una pianta erbacea selvatica proveniente dalle pendici himalayane del Nepal che per secoli è stata utilizzata dagli artigiani locali per realizzare una grande varietà di prodotti, dall’abbigliamento alle borse.

Tappeto Himalayan Skin: la scelta per un interior design di lusso e sostenibile

L’azienda ha deciso di seguire linee guida sostenibili indirizzando la scelta su una fibra ecologica e biodegradabile priva di fertilizzanti che cresce in abbondanza e in maniera autonoma. Himalayan Skin è interamente fatto a mano attraverso un metodo che risale a duemila anni fa: seguendo l’antica tecnica di tessitura Sumak, i fili di trama avvolgono i fili di ordito dando vita a un motivo intrecciato. Rinunciando all’uso di macchinari, l’azienda preserva l’ecosistema della regione e l’artigianato della sua popolazione.

Leggi anche: Ricerca, disegni di tendenza per filati inediti

Ogni tappeto è unico nel suo genere: le tonalità disponibili presentano l’irregolarità tipica delle fibre naturali e i colori disponibili variano a seconda della stagione di raccolta della pianta. Oltre alla tonalità naturale di ortica, sono stati aggiunti i colori marrone e grigio chiaro realizzati con coloranti Azo Free. La collezione Himalayan Skin offre tappeti vegani, 100% fatti a mano e realizzati su misura in una varietà di dimensioni con un massimo di 5 metri di larghezza.

Foto: Ufficio Stampa

Leggi anche: Milano riparte dal design e sogna l’Expo Dubai 2021