Salvatore Cenaro è un uomo che ha costruito il suo percorso imprenditoriale da zero, partendo dalla passione per la vendita e approdando oggi alla creazione di due nuovi brand: NobiliaRE e HospitaRE. La sua è una storia di ambizione, sacrificio e determinazione, che inizia nella Calabria più autentica e lo porta fino a Milano, cuore pulsante dell’imprenditoria italiana. Luxury Prêt-à-Porter lo ha incontrato per scoprire il segreto del suo successo e cosa rende i suoi nuovi progetti così innovativi.
Salvatore, ci racconti il suo percorso. Da dove nasce la sua ambizione imprenditoriale?
Fin da ragazzino ho sempre avuto il desiderio di emergere. Ho iniziato a lavorare molto presto, a soli 14 anni, come magazziniere in un negozio di articoli da giardino. Mi divertiva l’idea di vendere, e quelle poche occasioni che avevo per salire in negozio mi facevano sentire nel mio elemento. Mi ricordo che nel giro di un anno ero già diventato responsabile delle vendite, anche se si trattava di lavori estivi.
È stata un’esperienza che mi ha dato tanto: ho scoperto quanto mi piacesse lo scambio, l’idea di convincere le persone e di ottenere risultati. Ma non è stata solo una questione di istinto: ho avuto un mentore, Franco Vivino, che mi ha insegnato il senso del sacrificio e la responsabilità di costruire qualcosa. Grazie a lui ho iniziato a desiderare davvero di diventare imprenditore.
E poi cosa l’ha portata a Como?
Diciamo che è stata una combinazione di eventi. Dopo un viaggio in Egitto conobbi la mia ex moglie, così di fretta e furia decisi di lasciare l’università e trasferirmi con lei a Como. In quel periodo, Natasha era in dolce attesa della nostra prima figlia, Michelle. Vengo da una famiglia molto umile e volevo fare tutto da solo: non accettavo l’idea di pesare sui miei genitori. Per questo ho iniziato a lavorare instancabilmente. Mi ricordo ancora i sette mesi di ansia prima della nascita di Michelle: durante il giorno cercavo di avviare la mia attività immobiliare, mentre la sera e nei weekend consegnavo pizze per pagare la benzina.
La svolta è arrivata quando ho iniziato a concentrarmi su un segmento di mercato ben preciso: i rustici di montagna. Una sera, risposi a una telefonata alle 21:00: il cliente era interessato a un immobile da 70.000 euro. Con una strategia un po’ audace, creai al telefono molta aspettativa su quell’immobile e lo portai a credere che ci fosse già molta richiesta. Questo ha creato urgenza, e nel giro di pochi giorni ho concluso la mia prima vendita. Da quel momento, tutto è cambiato.