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Due piatti simbolo dell’Italia potrebbero avere origini americane: scoppia il caso

La pizza e la carbonara hanno, in realtà, origini americane

La pizza e la carbonara sono sempre state due rappresentazioni iconiche dell’Italia: la prima è nata a Napoli, mentre la seconda è un piatto tipico romano, oltre che conosciuto come pasto italiano d’eccellenza. In realtà non è proprio così, lo afferma Alberto Grandi, storico dell’alimentazione, che ha intervistato Marianna Giusti per il Financial Times. Egli sostiene, infatti, che il vero parmigiano verrebbe prodotto nel Wisconsin e definisce pizza e carbonara americane. Una parolaccia, potremmo dire, per tutti gli italiani, convinti fino a questo momento di poter vantare due dei piatti più assaggiati e invidiati dal resto del mondo.

Pizza e carbonara da dove vengono? La teoria arriva dalla storia

Sembrerebbe proprio che la pizza e la carbonara, al contrario di come molti di noi pensano, non provengano dall’Italia. Mentre chi proviene dalla penisola a forma di stivale pensa di poter vantare una cucina considerata patrimonio dell’Unesco, c’è qualcuno che cerca, anche con qualche prova, di stroncare ogni certezza. Secondo Alberto Grandi, infatti, non solo viene prodotto un parmigiano moderno completamente differente con quello originale oggi ricreato fedelmentesolo nel Wisconsinm, ma la prima pizzeria, secondo molti ricercatori, è stata aperta a New York nel 1911. Non sembrerebbe più così sicura la teoria, dunque, secondo la quale la pizza sia nata a Napoli con la prima pizza margherita. Inoltre, la carbonara parrebbe nata nel XVIII secolo per sfamare i carbonai, ma durante la seconda guerra mondiale per gli americani.

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Foto: Unsplash

Pizza e carbonara americane: le critiche alle teorie

Le argomentazioni che mettono al centro della polemica la pizza e la carbonara come piatti americani, hanno fatto storcere un po’ il naso a molti sui social, che probabilmente sono rimasti increduli e offesi, ma soprattutto hanno provocata una reazione diretta della Coldiretti: “Dal Financial Times arriva un attacco surreale ai piatti simbolo della cucina italiana“. Poi continua: “Un articolo ispirato da una vecchia pubblicazione di un autore italiano che potrebbe far sorridere se non nascondesse preoccupanti risvolti di carattere economico ed occupazionale. La mancanza di chiarezza sulle ricette made in Italy offre infatti terreno fertile alla proliferazione di falsi prodotti alimentari italiani all’estero”.

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Alberto Grandi, a questo punto, si sente in dovere di rispondere e invita a non confondere l’identità con la storia, in quanto la prima è ciò che siamo oggi, mentre la seconda è ciò che siamo stati in passato. Inoltre aggiunge: “La cucina italiana, come la conosciamo oggi, è frutto di contaminazioni. Finché è rimasta a Napoli la pizza è stata una grandissima schifezza. Ma quando è arrivata a New York si è riempita di prodotti nuovi e, in particolare, della salsa di pomodoro diventando la meraviglia che conosciamo oggi”.

Foto: Unsplash