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Il design vintage conquista Milano: tutti i negozi da annotare

Milano diventa sempre più sostenibile grazie ai negozi vintage

Il mercato dell’usato è in forte espansione, sia perchè si tratta di una scelta responsabile che riduce l’impatto ambientale, sia perchè i consumatori desiderano un pezzo unico. Nel 2020, la compravendita dell’usato è arrivata terzo posto tra i comportamenti sostenibili più diffusi e praticati, forse perchè, a causa della pandemia, era tutto rallentato e quindi il metodo più veloce per comprare era acquistare qualcosa di già usato (il 14% degli italiani si sono affidati al second hand per la prima volta nell’anno della pandemia). Anche dopo il Covid19 questa abitudine ha continuato a farsi viva nei comportamenti dei consumatori, che si dirigono sempre di più verso la sostenibilità e sono sempre più attenti all’ambiente, oltre al fatto che è anche un modo per dare valore alle cose. Infatti, ogni oggetto incorpora una storia ed è proprio per questo che ci sono numerosi collezionisti che condividono la loro passione o privati che mettono in vendita pezzi tramandati di generazione in generazione.

Negozi vintage design Milano: dall’East Market al Wunder Market fino al Moscova District Market

East Market è stato fondato da Linda Ovadia e Gianluca Iovine ed è uno tra i più noti market vintage d’Italia e d’Europa, tanto da essere citato anche dal New York Times. L’idea di fondo dei due fondatori è educare le nuove generazioni al riuso e alla sostenibilità, creando così un luogo in cui si potesse esporre e vendere ciò che si desidera, quindi oggetti d’antiquariato, pezzi di design introvabili, collezioni private, complementi d’arredo, dischi, abbigliamento e molto altro. L’ispirazione arriva dei mercati di East London, in cui possono partecipare tutti e l’evento si svolge a Milano in via Mecenate, una ex sede di una fabbrica aeronautica. Linda afferma che negli anni hanno sdoganato l’evento vintage classico, cercando di renderlo contemporaneo e conferendogli una coolness. Poi aggiunge: “Selezioniamo con grande cura i partecipanti e cerchiamo di cogliere i trend del momento. Nel corso degli anni è emerso un particolare interesse da parte della Generazione Z, che può vivere una vera e propria esperienza e acquistare pezzi unici, divertenti, a prezzi contenuti”.

 

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Il progetto Wunder Market è stato ideato da Paola Riviera che mette al centro la creatività. Wunder rimanda alla meraviglia di scoprire sempre cose nuove, di essere attivi partecipando a workshop o a visite guidate, gustare insieme buon cibo; Market è il luogo dove poter acquistare qualcosa di unico, vintage, oggetti di design o artigianali. Paola Riviera spiega come all’interno di questo spazio ci siano persone che prendono pezzi di legno e li trasformino in lampade o chi coltiva piantine in casa per poi produrre creme, qualcosa di straordinario. Poi aggiunge: “La volontà è far emergere lo spirito creativo di persone che non hanno la forza di avere una rete vendita. Vogliamo infatti che l’ideatore di ogni progetto sia sempre presente all’evento per raccontare la propria storia”. Il prossimo 3 aprile allo Spirit di Milan saranno presenti collezionisti con oggetti vintage, design, vinili, stampe e rarità, mentre a Villa Litta lo scorso anno è stato organizzato un mercato dei fiori.

 

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Stefania Palladino ha aperto il Moscova District Market, uno spazio di 1.000 metri quadri dove vivere un’esperienza immersiva e coinvolgente, dedicato alla selezione vintage dagli anni ’60 ai 2000. Si tratta del primo member club di shopping dedicato alle private sales dei migliori brand di moda, del beauty e del design. L’obiettivo di questo Market è valorizzare i prodotti, aiutati anche da MyClosetMilano, uno dei più esclusivi negozi specializzati nella vendita di abbigliamento e borse second hand di brand del lusso, e A.N.GE.L.O, uno dei più grandi e importanti archivi di vintage d’Europa.

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Negozi vintage, un trend in continuo aumento

Il mercato del second hand sta esplodendo, con uno sviluppo di gran lunga superiore rispetto al normale mercato dall’abbigliamento. La stima è che entro il 2026 si verificherà una crescita del 217%. A tal proposito è doveroso menzionare Vinted o Vestiare Collective, che hanno reso semplice vendere e comprare l’usato. Durante la pandemia dettata dal Covid 19, infatti, la maggior parte delle persone, spinti anche un po’ dalla noia, hanno messo in ordine il proprio armadio, “buttando” ciò che non hanno più indossato e rivendendolo attraverso queste piattaforme. Vinted ha reso questo processo incredibilmente liscio: si fotografano i capi che si vogliono vendere, si fissa un prezzo, si aspetta che qualcuno compri (o si contratta un altro prezzo) e poi si spedisce.

 

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