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Tre mostre da non perdere nella città di Lugano

Il Ticino che cambia

Già a partire dal 29 agosto, e fino al 10 gennaio 2021, il MASI Lugano dedica una mostra monografica al fotografo ticinese Vincenzo Vicari, attivo a Lugano dal 1936. Un percorso cronologico lungo oltre sei decenni che testimonia, attraverso oltre 100 scatti in bianco e nero e a colori, tra stampe originali e riproduzioni da negativi, la trasformazione del territorio ticinese e dei suoi abitanti negli anni.

Foto: Vincenzo Vicari

Le fotografie, in gran parte inedite o poco conosciute, illustrano un Paese in movimento e una realtà che cambia, ma al tempo stesso un paesaggio che fino agli anni Cinquanta appare immobile all’immaginario collettivo. Per oltre sei decenni Vincenzo Vicari legge e documenta il Ticino senza censure: dai soggetti “da cartolina” a quelli più inaspettati, spesso sovrapponendoli negli stessi scatti. Il suo sguardo non è né celebrativo né estetizzante, ma documenta con sicurezza, anche tecnica, la realtà che lo circonda, a volte con lieve ironia.

Foto: Vincenzo Vicari

Il Ticino di Vicari è una terra alla ricerca della sua identità, identità di cui il fotografo ticinese riesce, grazie alla sua opera mai banale, a esaltare e sintetizzare la complessità. Ed è proprio qui che può essere ravvisato il principale contributo del suo lascito fotografico: nella varietà dei soggetti e dei committenti, nella quantità degli scatti e nella lunga attività che copre anni cruciali della storia del Cantone. Sono questi gli aspetti, a cui si aggiungono una rete fittissima di relazioni e una grande vitalità imprenditoriale, che permettono a Vicari di illustrare a 360 gradi oltre mezzo secolo di memoria visiva.