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L’isolotto monegasco firmato Renzo Piano

La vita dorata degli abitanti del Principato di Monaco negli ultimi decenni è andata incontro ad un problema non indifferente per quanto concerne lo sviluppo urbano di Montecarlo: l’esigua superficie sulla quale il Principato si estende non permette ai suoi abitanti un’ulteriore espansione sulla terra ferma. Con i suoi 2,02 km² di superficie il Principato di Monaco è di fatto il secondo stato sovrano più piccolo del mondo dopo la Città del Vaticano. Non solo, ma con i suoi 17.763 abitanti per km² risulta lo stato più densamente popolato al mondo, subito dopo la città-stato di Macao.

In un contesto come questo, negli ultimi decenni l’edilizia monegasca si è sviluppata prevalentemente in verticale, con una skyline disegnata da lussuosi palazzi di decine e decini di piani. Attualmente però, per mancanza di ulteriore spazio edificabile, il mercato immobiliare monegasco si sta trovando in una profonda situazione di stallo. A questo punto, perché non provare ad estendersi sul mare? L’idea poteva sembrare ardita, ma la sfida si è rivelata molto interessante e nel Principato si sono prontamente messi al lavoro. Il Principe Alberto II di Monaco ha appoggiato da subito con molta determinazione l’idea. Già nel 2013 era stato pubblicato un bando internazionale per realizzare l’opera. A vincere è stato il gruppo Bouyges Travaux Pubblics, società che include prestigiosissime imprese del Principato, una su tutte la JB Pastor & Fils – Construction et Rénovation Monaco.

In un primo momento si è pensato di strappare al mare ben 300.000 m² di terreno, grazie ad un progetto dal valore di due miliardi di dollari. Il progetto è stato però in seguito ridiscusso e si è arrivati ad una nuova soluzione: realizzare in mare una superficie edificabile di ben 152.000 m², in modo tale da espandere la dimensione della superfice del Principato del 3%. È prevista la bonifica delle spiagge a Larvotto, dei terreni di Portier e l’estensione della linea costiera offshore. Verranno edificati su una lastra sottomarina parchi alberati, piste ciclabili e un nuovo quartiere residenziale extra-lusso dall’estensione di 60.000 m². Si prevede la costruzione di 10 grandi ville e di 120 appartamenti di lusso. Il quartiere residenziale è stato concepito secondo le norme dei più avanguardistici studi di architettura green e la firma sul progetto sarà niente meno che quella di Renzo Piano con Valode & Pistre.

Photo by Martinp1

 

La nuova Montecarlo, galleggiante ed ecologica, incontrerà così la più classica città del lusso. L’isolotto galleggiante prenderà il nome di “Portier Cove”, sorgendo proprio nel nuovo quartiere di Le Portier, vicino al noto Casinò di Montecarlo. Il gioco rappresenta ancora oggi una delle attività più fruttuose del Principato. Al casinò si recano annualmente migliaia e migliaia di giocatori provenienti da ogni angolo del globo. Qui sono tantissimi gli eventi di portata internazionale offerti agli appassionati, uno su tutti l’EPT Montecarlo, manifestazione che ogni anno vanta numeri incredibili. Dal casinò si può ammirare parte di un circuito di Formula 1 leggendario, il Circuito di Montecarlo. Inaugurato nel 1929, con le sue 19 curve e i suoi 3.337 m di lunghezza, che si snodano nel centro cittadino, rappresenta uno dei circuiti automobilistici più appassionanti e pericolosi della storia della Formula 1.

Resta molto forte anche il mito dell’ineguagliabile Principessa Grace, icona intorno alla quale ancora oggi si stringono tutti i monegaschi. Il Principato già nell’Ottocento rappresentava un’importante meta del turismo d’élite mondiale, ma nella seconda metà del Novecento Montecarlo è divenuta a tutti gli effetti la meta del jet per eccellenza, uno dei luoghi più amati dalle star internazionali. Questo lo si deve in parte anche al tocco glamour che Grace Kelly, da splendida attrice hollywoodiana, portò all’immagine del Principato.  

L’economia di Montecarlo oggi è fortemente basata sul turismo, sulle attività immobiliari e finanziarie, sull’industria dell’abbigliamento e della cosmetica, sul settore chimico-farmaceutico e alimentare. È arcinoto che una delle caratteristiche peculiari del sistema economico monegasco sia l’assenza di imposte dirette, nonché una grande riservatezza per quanto concerne il segreto bancario. Tuttavia, negli ultimi tempi il Principato di Monaco sta investendo molto nello studio di nuove forme di sviluppo sostenibile, sta promuovendo il riciclo e la riduzione dei rifiuti urbani, la coltivazione di orti urbani biologici, l’allevamento urbano sostenibile di animali come api e polli, la costruzione di grandi aree verdi aperte al pubblico e la cucina a chilometro zero. Il Principato sta quindi ripensando una nuova immagine di sé e l’idea stessa di lusso, un lusso che oggi passa per la consapevolezza, per il senso di responsabilità e per un’attenta cura di tutto quello che ci circonda. 

Source: Wikimedia – Photo by Ernmuhl