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Estate 2020: il fascino dei costumi fatti a mano

Abbiamo intervistato Alessandra Durastanti, fondatrice di Kinda 3D Swimwear

Dopo sei anni dedicati al marketing, al lavoro per alcuni dei più grandi marchi di moda al mondo, Alessandra Durastanti decide di affrontare una nuova sfida: un brand tutto suo e una nuova carriera da imprenditrice. Forte del bagaglio accumulato, sceglie di dedicarsi a un prodotto di qualità e alto artigianato. Nascono così i costumi Kinda 3D Swimwear, interamente realizzati a mano in Italia, come piccoli pezzi di haute couture.

Costumi esclusivi, non esclusivamente costumi
-Alessandra Durastanti, fondatrice di Kinda 3D Swimwear

Foto: modello Kashmir

 

Come nasce l’idea del brand Kinda 3D Swimwear? Perché la scelta di dedicarsi proprio ai costumi?

La decisione di creare una linea di costumi da bagno fatti a mano nasce dalla voglia di sperimentare un’antica tecnica di cucito, la “Fabric Manipulation”. Da sempre utilizzata dai migliori couturier per realizzare decorazioni tridimensionali su abiti strutturati, avevo avuto modo di apprezzarla grazie al mio precedente lavoro. Alexander McQueen ne è stato uno dei più grandi maestri e la sua casa di moda lo è ancora oggi.

La sfida di Kinda 3D Swimwear (ecco svelato perché abbiamo il “3D” nel nome!) è stata quella di applicare la “Fabric Manipulation” ai tessuti elastici, realizzando costumi da bagno da indossare come gioielli, proprio perché decorati con delicate applicazioni tridimensionali: una piccola rivoluzione nel mondo dello swimwear.

La mia passione per i matrimoni in spiaggia mi ha poi spinta a realizzare un’intera linea di costumi da bagno da sposa: costumi bianchi interi con rouches in tulle e pizzo 3D, gonne in tulle morbidissimo, e costumi per addio al nubilato da abbinare alle amiche! La “Beach Bride Collection” è oggi una delle collezioni Kinda 3D Swimwear più amate dalle future spose, un vero e proprio fiore all’occhiello.

Foto: Beach Bride Collection

 

Quanto ritieni siano importanti l’artigianalità e l’attenzione al dettaglio in un mondo sempre più “massificato”?

In Kinda 3D Swimwear abbiamo fatto dell’artigianalità e della sartorialità made in Italy il nostro mantra. La scelta di realizzare costumi da bagno haute couture fatti a mano in Italia nasce proprio dal desiderio di realizzare prodotti unici. L’obiettivo è che si distinguano dalla “massa” per il proprio valore intrinseco e non per mirabolanti campagne di marketing.

La mia esperienza nell’alta moda mi ha insegnato che non esistono eccessi quando si parla di qualità. Chi sceglie un nostro costume da bagno lo fa per i dettagli sartoriali e perché desidera avere un prezioso capo d’alta moda nella propria collezione di costumi, un pezzo unico, proprio perché fatto a mano. Le nostre clienti sanno riconoscere e apprezzare la qualità di un capo d’alta sartoria, ed è per questo che si innamorano dei nostri costumi da bagno. Il complimento più frequente che riceviamo riguarda proprio la qualità del nostro prodotto.

 

Perché la scelta del festival Coachella come punto di partenza della nuova collezione?

Musica e natura sono da sempre i pilastri Kinda 3D Swimwear. Le decorazioni dei nostri costumi da bagno sono ispirate alle forme e ai colori che si trovano in natura. I loro nomi invece provengono dalla mia collezione di vinili e sono un omaggio ad alcune delle canzoni che amo di più. L’idea della Collezione P/E 2020 California Dreaming nasce – letteralmente – a cavallo nella west coast americana.

Prendendo ispirazione da uno dei festival più famosi al mondo, il Coachella appunto, vuole essere un omaggio alla natura nella sua dimensione più estrema e alla musica nel suo genere più intenso, quello rock. Il ricordo dei tramonti infuocati nella Coachella Valley ha ispirato la palette cromatica della nuova collezione, che spazia dalle sfumature dell’oro agli accenti più caldi del marrone e del verde. Mentre la musica rock è colonna sonora di scatti dall’atmosfera afosa e graffiante, quasi a udire in sottofondo i riff delle chitarre che hanno ispirato i “pezzi” della collezione di costumi da bagno P/E 2020.

Foto: Modello Vanilla

 

Hai in mente qualche stilista o artista in particolare? Quali sono le tue fonti di ispirazione?

Alexander McQueen e Marc Jacobs sono i miei maestri. Gli splendidi dettagli tridimensionali degli abiti che sfilano sulle loro passerelle sono la perfetta espressione della loro arte e di grandissima maestria sartoriale. Ma non è tutto. Abito sulle rive del Lago di Bracciano, in provincia di Roma, e il mio ufficio è immerso nella natura. Nelle giornate di sole amo disegnare in giardino e non posso fare a meno di ammirare le meraviglie della natura intorno a me. Le ortensie del mio giardino, per esempio, hanno ispirato Kashmir, il bikini a triangolo con decorazioni in tulle 3D della collezione P/E 2020 California Dreaming.

 

L’Italia e buona parte del mondo si trovano in una situazione di crisi senza precedenti, cosa pensi accadrà nel futuro prossimo? Da che cosa ritieni debba ripartire il nostro paese?

Questa situazione d’emergenza dovuta al COVID-19 ci impone di ripensare le nostre abitudini di consumo e conseguentemente anche quelle produttive. Ci impone di cambiare. In questo senso, credo che le piccole imprese come la mia abbiano un grande vantaggio: la flessibilità. Possiamo e dobbiamo rivedere le nostre abitudini di lavoro, almeno finché non verrà trovata una soluzione al virus; il cambiamento è sinonimo di evoluzione.

Noi di Kinda 3D Swimwear abbiamo adottato un modello di smartworking fin dal primo giorno, con riunioni virtuali, materiali di comunicazione principalmente digitali e un laboratorio sartoriale separato, veloce e dinamico. Il nostro business si sviluppa principalmente attraverso il canale e-commerce e sui social, mentre gestiamo gli ordini attraverso un magazzino piccolo ma efficiente. Queste dinamiche di lavoro flessibile, tipiche di realtà piccole come la mia,  sono diventate improvvisamente inevitabili – seppur del tutto nuove – anche per le grandi imprese. Per questo, avendo fatto esperienza in aziende multinazionali, personalmente auspico che questa situazione insegni anche alle grandi realtà che un ambiente di lavoro più agile può rivelarsi più piacevole e, in molti casi, più efficiente.

Beatrice Anfossi

Foto: Modello Grace

Beatrice Anfossi

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