L’industria della moda ha un impatto ambientale maggiore dei voli aerei, con un 10% delle emissioni globali di CO2. La crescente consapevolezza spinge verso soluzioni sostenibili, come l’adozione di energie rinnovabili e materiali innovativi
La moda, simbolo di eleganza e innovazione, nasconde un lato oscuro che sta emergendo con forza: l’impatto ambientale del settore tessile. Raffaella Santoro, direttrice per lo sviluppo dei servizi strategici per la divisione Softlines moda in TÜV SÜD, ha messo in luce questa grave problematica in un articolo. Negli ultimi anni, l’industria della moda è diventata uno dei principali responsabili delle emissioni globali di CO2, superando addirittura il trasporto aereo. Con un’attenzione crescente alla sostenibilità, il settore si trova di fronte a sfide significative per ridurre la propria impronta ecologica, mantenendo al contempo il fascino e la qualità che lo contraddistinguono.

Foto: Ufficio Stampa
L’evoluzione del settore e le conseguenze ambientali
Negli ultimi decenni, l’industria della moda ha attraversato una rivoluzione produttiva, dalla produzione stagionale alla fast fashion e, più recentemente, alla ultra-fast fashion. Questa accelerazione ha portato a un aumento esponenziale della produzione di capi, con un conseguente aumento delle emissioni di carbonio. Oggi, il settore tessile è responsabile di circa il 10% delle emissioni globali di CO2, un dato che supera le emissioni di tutti i voli aerei internazionali e del trasporto marittimo messi insieme. Una realtà allarmante che evidenzia l’urgenza di un cambiamento radicale.
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Il ruolo di consumatori e normative
La crescente consapevolezza dei consumatori sta spingendo il settore a rispondere con maggiore trasparenza e responsabilità. La produzione intensiva ha portato a un aumento dei rifiuti tessili, con milioni di tonnellate di abbigliamento che finiscono ogni anno in discarica. Le normative internazionali, come il Regolamento dell’Unione Europea sulla progettazione di prodotti sostenibili, stanno imponendo cambiamenti significativi, con criteri per favorire la circolarità e ridurre l’impatto ambientale.
Misurare l’impronta di carbonio: strumenti e metodologie
Per comprendere appieno l’impatto ambientale della moda, è fondamentale misurare l’impronta di carbonio di ogni prodotto. Il metodo Product Carbon Footprint (PCF), basato su standard internazionali come l’ISO 14067, permette di calcolare con precisione le emissioni di gas serra generate in tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto, dalla produzione alla distribuzione, fino al suo smaltimento. Grazie a questi strumenti, le aziende possono identificare le aree critiche e sviluppare strategie mirate per ridurre il loro impatto ambientale.
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Soluzioni per un futuro sostenibile
Le soluzioni per rendere l’industria della moda più sostenibile sono molteplici. L’adozione di energie rinnovabili, l’ottimizzazione dei processi produttivi per ridurre i consumi energetici e l’uso di materiali innovativi come biopolimeri e coloranti naturali rappresentano passi concreti verso un futuro più ecologico. In aggiunta, il riciclo dei materiali e la promozione di un’economia circolare possono ridurre significativamente l’impatto ambientale del settore tessile.
Il ruolo di TÜV Italia nella certificazione della sostenibilità
Per garantire la trasparenza delle dichiarazioni ambientali e promuovere pratiche sostenibili, le aziende possono affidarsi a enti certificatori indipendenti come TÜV Italia. Attraverso la certificazione ISO 14067, che valuta l’impronta di carbonio dei prodotti, e l’analisi del ciclo di vita (LCA), TÜV Italia aiuta le aziende a misurare e ridurre l’impatto ambientale delle loro produzioni. Inoltre, il podcast “100% Made in Sustainability” di TÜV SÜD, fornisce chiarimenti sui concetti di sostenibilità nel settore tessile e aiuta a contrastare pratiche come il greenwashing.
Un settore responsabile per il futuro
La moda può diventare un simbolo di responsabilità ambientale, non solo di eleganza. Il cambiamento è necessario, e l’industria tessile ha l’opportunità di evolversi in un settore che non solo innova, ma agisce anche in modo consapevole per il pianeta. Con l’impegno collettivo di aziende, istituzioni e consumatori, è possibile costruire un futuro in cui la moda rappresenti innovazione e sostenibilità, senza sacrificare la qualità.