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A cena da Hygge, i sapori decisi di un menù non convenzionale

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Hygge (che in realtà si pronuncia hugge) in danese significa qualcosa come “trascorrere del tempo in un ambiente confortevole con chi si ama”: una cena a casa con gli amici, una merenda con i propri familiari. Ed è proprio questa sensazione di accoglienza e cura dell’ospite che si percepisce nel locale milanese Hygge, già regno del brunch di ispirazione scandinava e ora nuovo imperdibile indirizzo per una cena da ricordare.

“Il motivo per il quale abbiamo deciso di aprire di base era divertirci”, ci ha raccontato lo chef Nicola Cingolani. “Arrivavamo da anni in cui facevamo soprattutto colazione e brunch, però guardandoci in giro abbiamo pensato che fosse il momento giusto per sperimentare anche a cena, perché eravamo in grado di farlo”. E su questo non possiamo che essere d’accordo, il menù serale di Hygge è un viaggio tra sapori di carattere, per nulla scontati. Non c’è un’ispirazione geograficamente marcata, ma una mix di know how e molta voglia di sperimentare.

“Abbiamo progettato un menù leggermente diverso da quelli che sono gli schemi classici della ristorazione”, ha continuato Cingolani, “con un servizio un po’ più libero, che segue l’idea alla base del locale: hygge significa stare con gli amici, insieme, a casa. E quindi abbiamo deciso di creare dei piatti golosi, dal gusto deciso e impattante ma comunque gustoso. Tutto è nato ovviamente in base alle nostre esperienze, mie e dei ragazzi che lavorano con me in cucina: proponiamo una cucina piuttosto internazionale, che rivisitiamo a nostro gusto”.

Il team di Hygge – Foto: Ufficio stampa

 

Hygge Milano cena: il menù e le specialità

Il menù si compone infatti di quattro bites, pensati da condividere oppure per stuzzicare l’appetito, sei portate principali, quattro contorni e due dolci. Il tutto con il fil rouge della brace, protagonista più o meno presente, in grado di connotare i piatti con un sentore affumicato molto caratteristico. Tutto ruota attorno a un ingrediente protagonista del singolo piatto esaltato nella sua totalità, con l’obiettivo principale di valorizzare la materia prima, ponendo grande attenzione alla stagionalità. La proposta gioca con i contrasti in termini di consistenze e sapori: amaro e dolce, acidità e grasso; un connubio che abbiamo ritrovato magistralmente espresso nell’involtino di razza avvolta da alga nori e accompagnata da pesto di rucola, ma anche nell’inaspettatamente riuscito incontro tra la cicoria, le aggiughe e le fragole.

A Milano, Hygge propone una cena, o meglio un momento di condivisione, sicuramente fuori dagli schemi. Pensato, forse, proprio per chi ha voglia di sperimentare e scoprire nuovi sapori, in un contesto che rappresenta alla perfezione quel concetto di ospitalità che trova nella filosofia scandinava la sua più perfetta esemplificazione.

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