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Haimēwy Project, il concetto di comodità sustainable and chic

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L’activewear incontra la sostenibilità lo stile e l’attenzione sartoriale

Haimewy Project è un brand creato da due sorelle toscane, Michela e Daniela Giannini, imprenditrici specializzate in leisurewear, dedicato alle donne. Lo stile comfort e l’abbigliamento activewear, che si sono affermati durante la pandemia, rappresentano un trend destinato a rimanere anche nell’epoca post pandemica. Il ritorno a una vita normale, dinamica e all’aria aperta deve fare i conti con una nuova dimensione, coltiviamo sempre più il benessere fisico e uno stile di vita attivo con attività sportive, perché più consapevoli che ciò comporta anche un benessere mentale.

Il mood che ha ispirato il nostro nuovo progetto, DROP 3, nasce dalla voglia di creare capi di abbigliamento cozy unici e irripetibili, handmade, one by one. Capi perfetti per il leisurewear e lo sportswear, ma anche interpretabili in situazioni più glamour se accostati a una gonna elegante o a una giacca sartoriale. Capi in grado di donare un’allure unica e un twist comfort-chic al guardaroba.

Michela e Daniela Giannini, fondatrici e stiliste del brand

Haimewy Project: un brand che per natura ispirato alla natura

La collezione si ispira ai colori della natura e ai suoi elementi intensi e vigorosi: Volcano, Reef, Coral e Moon. La natura qui viene colta nei suoi aspetti più irruenti, come il Vulcano impetuoso e possente, la Roccia che non si arrende alle onde più forti, il Corallo incantevole e seducente e per finire la Luna capace di influire su fenomeni biologici. La tecnica usata è quella del “nuvolato”, prodotto usando una sovratintura eseguita a mano, capo per capo, straordinaria per ottenere un effetto cromatico eccellente. L’athleisure è una tendenza sempre più forte perché il benessere e la cura di sé sono diventati oggi più che mai una priorità. La collezione DROP 3 super-comfortable formata da felpe cropped o hoodies e joggers di cotone al 100% dalle linee morbide rappresenta la nuova frontiera del lusso, ancor meglio se con una particolare attenzione alla sostenibilità. E proprio in questo segmento, sustainable and chic sportswear, si colloca il brand haimēwy Project. Uno stile di vita sportivo, sano e dinamico, senza dimenticare un tocco glamour e un occhio di riguardo al tema della sostenibilità. L’importanza del progetto si concentra sulla cura dei dettagli, per ottenere prodotti di alta qualità e su un tentativo seasonless: “vogliamo svincolarci dall’idea di stagionalità e per questo preferiamo puntare sulla creazione di progetti, DROP, con capi che possano essere indossati in tutte le stagioni, anno dopo anno, anche grazie alla scelta di tessuti di alta qualità.

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Un approccio più adattivo, moderno, flessibile e pragmatico. Il nostro obiettivo è meno season-focused e più project-oriented, andando a lavorare sulle silhouette, i colori, i tessuti, i dettagli e sulla sperimentazione come, in questo caso, sulla tecnica del nuvolato”, sottolineano le sorelle Giannini. Haimewy Project rappresenta l’importanza dell’imprenditoria femminile, dedicata a inventare una moda sostenibile e concepita eticamente, utilizzando laboratori locali in Toscana, fra le province di Pistoia, Prato e Firenze, così da annullare totalmente il trasporto, perché materia prima e artigiani sono presi in un territorio vicino e limitato. Come nei DROP che l’hanno preceduto, anche il DROP 3 si basa su linee morbide, fit oversize e design minimal e su una produzione completamente made in Italy: “Il nostro non è semplicemente un brand ma un vero e proprio progetto, come sottolineato nel nome della label, che ha come obiettivo quello di rendere sartoriale il mondo del leisurewear e, per farlo, ci avvaliamo solo dei migliori laboratori manifatturieri del nostro territorio. Un progetto portatore di una filosofia di eccellenza capace di arrivare al cuore di chi acquista i nostri capi”. Inoltre il rispetto per l’ambiente è basilare, in quanto le tinture sono ecologiche ed ecosostenibili e i packaging si possono riciclare al 100%, evitando in tutto ciò la sovrapproduzione.

Foto: Ufficio stampa Giorgia Assensi Communication

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