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Gabriella di Sambuy, la collezione è un inno alla libertà

La moda all’insegna dell’inclusività e libertà di espressione

Gabriella di Sambuy si afferma come un brand emergente ed inclusivo, all’insegna della libertà di espressione della propria identità spesso schiacciata dagli stereotipi e dalle costrizioni sociali. La nuova collezione Fall/Winter 22-23 porta con sé un significato profondo: l’intento di liberare le persone dalle catene della società che impongono un’identità stereotipata, in cui la diversità viene vista di malocchio, sottoponendo le persone a un giudizio costante e ad occhi indiscreti. L’obiettivo è quello di svincolare l’individuo dai desideri materiali, dalle convenzioni sociali e dai pregiudizi. Non a caso, la collezione prende il nome di Catharsis, che deriva dal greco e significa purificazione, redenzione, cura.

Gabriella di Sambuy: i capi sono realizzati con tessuti di recupero

I capi, prettamente eco-sostenibili, rispecchiano l’obiettivo di dare vita a un brand slowfashion per un consumo consapevole e di qualità, esaltando al tempo stesso creatività e artigianalità. Tutti i capi sono realizzati a mano: parte della collezione si compone di capi haute couture, mise su misura e pezzi creati in upcycling per limitare gli sprechi. Le creazioni di Gabriella di Sambuy rientrano all’interno di uno stile barocco alieno, il cui scopo è quello di trasportare la tradizione in un contesto futuro. Questo concetto guida anche la scelta dei materiali, realizzati grazie a tessuti naturali di recupero da fine produzione, rendendo ogni capo unico nel suo genere. Una parte della collezione include capi limited edition che si possono realizzare su richiesta e personalizzare.

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In occasione della sfilata, è stata presentata la collezione Fall/Winter 2022-2023 unendo moda e arti. L’evento è stato molto caratteristico: la messa in scena è stata una Fashion Performance genderfluid, che unisce diversità e talento. Il palco si riempie di ballerini, performer, modelle e modelli atipici permettendo ad ognuno di esprimere la propria identità e di essere se stesso dopo il periodo difficile affrontato. Durante lo spettacolo, ci sono due figure a portare avanti significati profondi: la Fenice, simbolo fedele della stilista, si oppone al Dottore Veneziano della Peste, che raffigura il Covid e l’oppressione sociale. Quest’ultimo viene sconfitto, lasciando spazio a una seconda parte della sfilata positiva e celebrativa, in cui il mood diventa disco e glam rock.

 

Foto: Ufficio Stampa

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