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Ristorante Santa Elisabetta: assapora Campania e Toscana in un unico menù

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Si può scegliere alla carta oppure uno dei tre menù degustazione: “Chef Experience” ,”In-Contaminazioni” e “Tracce di innovazione”. 

È arrivata la primavera nel centro di Firenze e al ristorante Santa Elisabetta è cambiato il menù dello Chef Rocco De Santis. Gli ospiti possono scegliere fra tre menù degustazione o da una carta fresca e vivace, in cui gli influssi campani della terra d’origine dello Chef si mescolano armoniosamente con le influenze toscane.

L’Hotel Brunelleschi si trova a Firenze in pieno centro storico, a due passi dal Duomo e da Piazza della Signoria ma in posizione intima e defilata. La sua struttura composita racchiude nelle fondamenta un museo medievale e diversi edifici antichi e ingloba armoniosamente nella facciata la torre bizantina della Pagliazza, l’edificio più antico della città. Al primo piano della torre si trova il Ristorante Santa Elisabetta, pluripremiato e segnalato nelle migliori guide gastronomiche.

Il Ristorante Santa Elisabetta è il ristorante gourmet dell’hotel, uno degli indirizzi gastronomici più interessanti su Firenze. Tanto interessante da essere stato segnalato nella Guida Michelin 2019 con il simbolo del Piatto Michelin e con 3 forchette. Situato in una sala intima con solo 7 tavoli al primo piano della torre bizantina facente parte dell’hotel, alla location invidiabile aggiunge un’atmosfera ricercata e una cucina raffinata. Dal 2017 la proposta gastronomica dell’albergo è firmata dallo Chef Rocco De Santis.

Al Ristorante Santa Elisabetta gli Antipasti sono considerate “Intrusioni d’autore”, forse facendo riferimento al fatto che in ogni piatto spicca un elemento che può sembrare apparentemente un intruso, ma che rappresenta in realtà il marchio, la firma dello Chef. In ogni antipasto c’è un elemento acido. I primi piatti si chiamano “Pasta mon amour” in onore al primo per antonomasia, anche se includono anche Il Risotto e Gli Gnocchi. Trionfa la pasta ripiena con due piatti: I Bottoni di pasta cotta in farcia di provola, “quasi in zimino” e bietola e I Cappelletti ricordo della Domenica che sono cappelletti di ricotta di bufala, intensità di ragù napoletano. Questo piatto indica chiaramente le origini campane dello Chef, che si rintracciano qua e là un po’ in tutta la carta. 

I secondi sono, giustamente, un Secondo desiderio, nei quali spiccano in pari misura le influenze toscane e quelle campane. La Toscana si evince dalla pappa al pomodoro che accompagna Il Branzino e dalla crosta di pane allo zafferano, pesto di uvetta e pinoli de La Triglia, con cipolla in carpione. Invece, la terra dello Chef spicca grazie alla Papaccella Napoletana de Il Maialino da latte, con aggiunta a sorpresa di rafano.

La carta dei Dolci del Ristorante Santa Eilsabetta è a parte ed è un trionfo di dessert soffici e aromatici: in tutti una base cremosa viene valorizzata dall’essenza di un’erba, una spezia, un frutto presentati con consistenze inusuali. Come il Cannoncino ai formaggi morbidi, con pere e bolle di vino rosso. Il Cremoso al cremino è reso meno dolce dal caprino, con mandorle, amarene e cioccolato. Infine un dolce tanto originale quanto sorprendente per gli abbinamenti: Terra: mousse alle noci, cremoso al basilico e tartufo.

Al Ristorante SantaElisabetta si può scegliere alla carta oppure uno dei tre menù degustazione. “Chef Experience” che comprende 9 portate scelte a discrezione dello Chef Rocco De Santis. “In-Contaminazioni”, è l’altro menù degustiagione che prevede 7 portate. Infine c’è il menù degustazione “Tracce di innovazione”che include 5 portate. 

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