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Un viaggio alla scoperta della moda nel mondo

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Parma ospita una mostra dedicata alle culture nel mondo attraverso indumenti e ornamenti tradizionali

Il Museo d’Arte Cinese ed Etnografico di Parma, Capitale Italiana della Cultura 2020, sarà protagonista di un viaggio alla scoperta delle tradizioni del mondo attraverso abiti, accessori e ornamenti, un vero e proprio atlante dell’abbigliamento. “La moda nel mondo: i vestiti raccontano la vita dei popoli“, mostra che si terrà fino al 31 dicembre 2020, parte dalla Cina e dalla nascita della seta per raccontare culture e tradizioni differenti attraverso abiti emblematici e significativi, come il Qipao (popolare vestito femminile cinese), capi tipici delle rappresentazioni teatrali, scarpette con tacco a zoccolo e ornamenti nuziali. Tra tutti i vestiti cinesi spicca il Longpao, l’abito dei draghi, un elegantissimo vestito di corte di epoca Qing.

Grazie all’abbigliamento e agli ornamenti è facile intuire, in qualsiasi popolo, l’appartenenza a una tribù, uno stato sociale, un’etnia. L’abbigliamento è una vera e propria forma di comunicazione codificata e facilmente interpretabile a livello sociale
-Chiara Allegri (responsabile marketing ed eventi del Museo)

Foto: Ufficio Stampa

 

Spiccano anche: gli scialli della cultura Batak dell’isola di Sumatra, che raccontano dell’Indonesia, insieme ai tradizionali abiti maschili del Paese, indossati soprattutto in occasione di eventi ufficiali e cerimonie religiose; le Haori, giacche per il kimono in seta e decorate con i tipici stemmi “mon”, emblemi impiegati per identificare le diverse famiglie; l’Hakama, indumento le cui cinque pieghe frontali rappresentano la “via dei 5 principi” (lealtà, pietà filiale, affetto, fiducia e armonia); infine, il classico Kimono, costume nazionale per eccellenza.

Foto: Ufficio Stampa

 

A Parma non è esposto soltanto l’Oriente: possiamo trovare anche zucchetti, scarpe e babbucce tribali del Sudan, tessuti cerimoniali in seta della triìbù Ashant del Ghana, l’abito tradizionale del Burkina Faso, il Burqa delle donne musulmane del Bangladesh, le collane Kweyma KJella e le cavigliere di alluminio decorate a testa di uccello del Camerun. In particolare, alle popolazioni amazzoniche è riservata un’intera area espositiva, con il corredo decorativo interno dei Kayapò, il “popolo che viene dall’acqua” brasiliano.

Le figure di Bonaveri arricchiscono, nella loro particolarità, il suggestivo percorso espositivo: l’azienda di Ferrara ha fornito busti sartoriali in lino e manichini bimbo della collezione Schlappi 4000. Le figure infantili della storica collezione ripropongono il design dei manichini femminili e maschili, silhouette dal profilo iconico e distintivo che, grazie alla loro capacità di interpretare gli stili e le epoche della moda, sono riuscite a conquistare i più grandi coutier.

Non perderti un’altra mostra spettacolare sui capi d’abbigliamento: Pinocchio nei costumi di Massimo Cantini Parrini

Foto: Ufficio Stampa

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