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Alla Pinacoteca Nazionale di Ferrara la Bibbia di Borso d’Este

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Fino al 22 aprile si potrà ammirare il capolavoro del Rinascimento

Dal 13 dicembre fino al 22 aprile 2019, la Pinacoteca Nazionale di Ferrara in Palazzo dei Diamanti offre al pubblico dieci sale interamente rinnovate e si presenta con due ospiti di eccezione: la tavola della musa Polimnia, proveniente dalla Gemäldegalerie di Berlino, e la Bibbia di Borso d’Este uno dei manoscritti rinascimentali più celebri al mondo.

Dal 14 dicembre, la Galleria Estense di Modena riapre l’intero percorso di visita con alcune importanti innovazioni e propone una mostra con una selezione di medaglie e monete dalla Collezione Estense. Scrigno di straordinari tesori, il polo delle Gallerie Estensi (Modena-Ferrara-Sassuolo) offrirà al pubblico, da dicembre 2018, una serie di grandi e imperdibili novità.

Si è iniziato giovedì 13 dicembre, alla Pinacoteca Nazionale di Ferrara in Palazzo dei Diamanti, con la riapertura di dieci sale interamente rinnovate. Si completa così l’opera di adeguamento tecnologico e aggiornamento museografico avviata nel 2016 con il riordinamento degli ambienti espositivi dedicati alle pale d’altare della prima metà del Cinquecento e culminanti con il polittico Costabili di Garofalo e Dosso Dossi.

Dal 13 dicembre fino al 22 aprile 2019, la Pinacoteca Nazionale di Ferrara in Palazzo dei Diamanti offre al pubblico dieci sale interamente rinnovate e si presenta con due ospiti di eccezione: la tavola della musa Polimnia, proveniente dalla Gemäldegalerie di Berlino, e la Bibbia di Borso d’Este uno dei manoscritti rinascimentali più celebri al mondo.

Tornano ora visibili al pubblico le opere di Gentile da Fabriano, Mantegna, Cosmè Tura, ed Ercole de’ Roberti, in un percorso espositivo che condurrà il visitatore attraverso le vicende della pittura ferrarese dal Trecento al Settecento. Un esaustivo sistema di apparati informativi, fra cui ricostruzioni grafiche di complessi dispersi, suggerirà una nuova lettura della storia collezionistica, della funzione originaria e dell’evoluzione di tipologie di opere come la pala d’altare. Nuova attenzione sarà dedicata anche alla pittura del Seicento e del Settecento, cui sono riservate quattro sale, che andranno ad aggiungersi a quella dedicata alle grandi tele di Scarsellino e Bononi inaugurata nell’autunno del 2016.

La fruizione del pubblico sarà notevolmente migliorata grazie a moderni impianti di climatizzazione, illuminazione e sicurezza, che garantiscono ora in tutte le sale del museo, così come nei depositi, il rispetto degli standard internazionali di conservazione delle opere. Una nuova articolazione degli spazi e colori alle pareti permetteranno una presentazione più chiara ed esteticamente gradevole dei dipinti.

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