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Gaggenau DesignElementi HUB e Cramum presentano il nuovo ciclo di mostre 2019

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La prima è Trascendenze, di Alberto Di Fabio

Gaggenau, azienda tedesca produttrice di elettrodomestici con una fortissima inclinazione verso il design, e Cramum, associazione culturale che sostiene progetti artistici con particolare attenzione ai giovani artisti in Italia e all’estero, rinnovano la propria partnership e il proprio interesse nell’arte contemporanea. Dopo un ciclo di quattro mostre tenutosi lungo tutto il 2018 al Gaggenau DesignElementi HUB, in Corso Magenta a Milano, hanno presentato insieme un nuovo ciclo di esposizioni programmate per il 2019. 

Se il ciclo precedente, chiamato On Reflection, che ha visto avvicendarsi nello spazio incubatore di energia creativa nel centro di Milano Francesca Piovesan, Franco Mazzucchelli, Ivan Barlafante e Maria Wasilewska, era dedicato al riflesso, questo nuovo ciclo, chiamato In Material, che si apre con la mostra di Alberto Di Fabio intitolata Trascendenza, curata dal direttore artistico di Cramum, Sabino Maria Frassà, indaga il mondo immateriale e il rapporto tra materia e pensiero. 

Foto: Ufficio Stampa

Alberto Di Fabio ha spiegato con queste parole la sua attività e come la collaborazione con Cramum e Gaggenau è divenuta realtà: “All’inizio è stata un po’ particolare questa proposta. Non capivo bene. Oggi siamo felicissimi. Io da quando sono piccolo ho studiato tutte le tecniche classiche del disegno e della pittura. Il mio lavoro è iniziato con un grosso interesse per il surrealismo, il dadaismo, per come la nostra mente sogna, per il mondo del subconscio. Mi piacevano molto De Chirico, Carrà, Duchamp, Sironi. Tutti i miei lavori cercano di spiegare l’invisibile. Gli astrofisici dicono che conosciamo il 4% di quello che esiste e quindi come possiamo vedere oltre l’orizzonte? Delle volte spieghiamo la fisica quantistica con la poesia di Leopardi, L’Infinito, è impossibile vedere dietro quella siepe ma per fortuna questi cipressi che si muovono e il vento che li muove mi fanno capire che io sto pensando.”

E ancora: “Questi lavori sono delle sinapsi, dei neuroni che contemplano il cosmo. Di solito i miei lavori sono più sul bleu, sono diversi, Sabino è venuto al mio studio e ha scelto questa serie di lavori un po’ particolari, sull’oro e sui colori della terra. Sono delle raffigurazioni del nostro cervello, dei nostri neuroni, dei buchi neri, dei quark, dei magnetar, un’energia forte che si connette con l’universo. Il nostro sogno è di un’elevazione e permutazione dello spirito. Siamo schiacciati tutti i giorni dalla gravità, siamo esseri umani, siamo legati a delle regole umane, e queste immagini spero vi faranno volare per vedere delle dimensioni parallele.”

Questo interesse per ciò che appartiene alla dimensione dell’immateriale, sempre pensata nel suo rapporto con la materialità, è insita nella storia di Gaggenau, che unisce la sapienza della lavorazione di materiali quali acciaio, vetro e legno, all’eleganza di una linea essenziale e altamente performante: il valore di ciò che l’azienda produce va al di là della qualità degli elementi tangibili e va ricercato nel modo in cui sintetizza da 336 anni cultura, materia e tecnologia. Allo stesso modo, con materiali della tradizione, gli artisti di In- Material travalicano il visibile, cogliendo e riportando l’essenza stessa e la parte immateriale e trascendente della realtà: Alberto Di Fabio con la pittura, Ingar Krauss con la fotografia, Laura de Santillana con la scultura, Paolo Scirpa con la luce.

P.L.

Foto: Ufficio Stampa

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