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Gli abiti di Guo Pei raccontano l’arte e la cultura cinese

Un percorso espositivo all’Asian Civilisations Museum aperto al pubblico fino al 15 settembre

L’arte raccontata attraverso la moda: all’Asian Civilisations Museum la stagione dedicata all’arte cinese si apre con la mostra “Guo Pei: Chinese Art and Couture”, un inedito dialogo tra capolavori di secoli lontani, storia, arte e moda. Il percorso di visita di apre con il magnifico abito di Guo Pei sfoggiato da Rihanna in occasione del Met Gala 2015: un omaggio alla Cina Imperiale che ha consacrato la stilista cinese nel panorama internazionale della moda.  I 29 abiti in mostra raccontano insieme a 20 opere della collezione del museo l’arte cinese e le sue peculiarità, dando una visione di come tradizione ed estetica vengano oggi reinterpretate in creazioni contemporanee ed evocative.

Ogni capolavoro di questa mostra è un mix unico di design contemporaneo e tradizionale, materiali e arte

-Kennie Ting, direttore dell’Asian Civilisations Museum e del Peranakan Museum

Guo Pei: Chinese Art and Couture ha come obiettivo non solo di mostrare al pubblico l’importanza e il valore del patrimonio storico, ma anche di fornire una panoramica della storia dell’arte cinese imperiale, di esportazione e popolare. Il nostro obiettivo era fare il punto sul ruolo della tradizione e del patrimonio storico, e al tempo stesso introdurre i visitatori ad alcuni aspetti cardine dell’arte cinese in maniera inedita” dichiara Kennie Ting, direttore dell’Asian Civilisations Museum e del Peranakan Museum.

Il racconto del lavoro di Guo Pei è ancora una volta affidato ai manichini Bonaveri, scelti anche in passato per iniziative della stilista cinese come in occasione della NGV Triennal, kermesse di arte e design di Melbourne. Le iconiche collezioni Schläppi 2200 e Aloof vestono gli abiti in mostra all’Asian Civilisations Museum, interpretando al meglio l’estetica e la sensibilità della stilista.

Il percorso espositivo

Simbolo dell’affermazione di Guo Pei nel mercato internazionale, il vestito (Regina gialla) che apre la mostra con i suoi forti rimandi alla Cina Imperiale è un’emblematica rappresentazione dell’incontro tra moda e tradizione. “In questa mostra, la moda e la storia chiudono il cerchio: vediamo come il passato ispiri il presente, come le tradizioni vengono riprese e attualizzate, come gli oggetti e le idee stranieri influenzino il locale” dichiara Jackie Yoong, curatrice della mostra.

Il percorso espositivo si articola in tre sezioni: “L’oro è il colore della mia anima”, “La Cina e il mondo” e “Cimeli preziosi: abiti da sposa cinesi” e ogni dettaglio enfatizza il dialogo visivo tra storico e contemporaneo, attraverso la contrapposizione di capolavori d’arte cinese, che al meglio raccontano le capacità artigianali, e quelli di Guo Pei.

La prima area è dedicata alle opere d’oro e giallo di Guo Pei che riflettono il significato storico del colore, delle tecniche e dei materiali associati alla Cina Imperiale. Abiti che ripropongono anche tecniche e ricami raffiguranti divinità e scene buddiste simili a quelli impiegati per produrre thangkas (dipinti o ricami su pergamene).”La Cina e il mondo” è la sezione in cui la creatività cinese si incontra con sartoria e immaginario occidentale; disegni classici cinesi, tipici della tradizionale porcellana blu e bianca, dialogano con i lavori della stilista realizzati con lo stesso metodo di pittura. “Cimeli preziosi: abiti da sposa cinesi” raccoglie invece le suggestioni della stilista nel modernizzare lo stile tradizionale della sposa. Una collezione, scelta da celebrità cinesi e clienti facoltosi, che trae ispirazione dagli storici abiti realizzati in Cina e poi importati nel Sud-Est asiatico, dove sono stati indossati dalle spose Peranakan.

Complementare al percorso espositivo, un programma di visite guidate, conferenze e festival. La mostra, aperta al pubblico fino al 15 settembre, rientra nel programma del museo volto ad esaminare il complesso patrimonio culturale dell’Asia e le sue interconnessioni, interne e verso il resto del mondo.